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    La ricostruzione del legamento crociato anteriore con legamento sintetico LARS: valutazione clinica e strumentale

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    A partire dagli anni Settanta, numerosi studi e ricerche hanno avuto lo scopo di valutare e sviluppare alternative valide ed efficaci all’impiego dei graft biologici nel trattamento della rottura del legamento crociato anteriore (LCA), il cui utilizzo può indubbiamente presentare un limite, specie nel soggetto di età superiore ai 35 anni, legato alla scarsa reperibilità per una non adeguata vascolarizzazione ed a un maggior rischio di insorgenza, a lungo termine, di instabilità articolare. Dagli anni Ottanta importanti progressi metodologici e tecnologici, tra cui citiamo la prima sperimentazione di fibra di seta, carbonio, Dacron® e Gore-tex®, e le proposte di augmentation delle strutture native biologiche, hanno aperto la strada allo sviluppo, negli anni Novanta, di materiali sintetici dalle elevate performance biomeccaniche. Le caratteristiche del LARS® (Ligament Augmentation & Reconstruction System) hanno così offerto un importante alternativa per la ricostruzione del LCA, mostrando sin da subito ottimi risultati a breve e medio termine per stabilità e funzionalità articolare, sebbene gravati da un’incidenza di complicanze e fallimenti nel lungo periodo. Scopo del presente lavoro è stato valutare l'outcome clinico-funzionale correlato ad un intervento di ricostruzione del LCA con LARS®, praticato nel periodo tra il gennaio 2009 ed il dicembre 2012 presso la UO Ortopedia e Traumatologia II dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, su 38 pazienti, di età superiore ai 35 anni, con rottura traumatica del LCA. I risultati indicano ottimi outcome clinico-funzionali e di imaging, con ritorno all'attività lavorativa e sportiva precedente all'infortunio ed ottima conservazione del range di movimento articolare. È stato riscontrato un caso isolato di versamento articolare associato ad un compliant di dolorabilità nelle comuni attività della vita quotidiana (marcia per lunghezze medio-brevi e nel salire e scendere le scale) ed un caso di rottura del neolegamento sintetico a seguito di trauma distorsivo a distanza di tempo dal primo intervento. Le percentuali di complicanze peri e postoperatorie, così come i periodi di riabilitazione e ritorno all'attività precedente l'infortunio, sono risultati comparabili con le casistiche riportate in letteratura per questo tipo di intervento. Nel loro insieme i dati suggeriscono che, nel contesto di una adeguata selezione del paziente, la fibra sintetica LARS® rappresenta un’alternativa valida ed efficace, rispetto al graft biologico, specie in una popolazione di età superiore ai 35 anni, associata ad un ottimo outcome clinico funzionale e a ridotti periodi di riabilitazione, potendo inoltre essere proposta in soggetti già sottoposti ad un pregresso intervento ricostruttivo del LCA con tecnica classica

    Inferior peroneal retinaculum tear with isolated peroneus longus tendon dislocation: A case report of an extremely rare injury, with the proposal of an innovative repair technique

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    Peroneus longus tendon (PLT) dislocation associated with inferior peroneal retinaculum (IPR) tear is an extremely rare injury. Only 6 cases are described in English literature to date, and its diagnosis is always delayed from the initial trauma. Swelling at the lateral face of the heel and a snapping during the movement of the foot and ankle are typical signs that can induce the suspect of this injury. Operative treatment is required as it typically affects young adults with high functional demands and tendon instability causes pain and functional limitation; also, a neglected dislocated or instable PTL may eventually end up with a rupture. In the few cases reported in literature, different operative techniques have been described, all with excellent results. A case of an initially overlooked dynamic dislocation of the PLT due to IPR tear in a young professional soccer player is described. The lesion was treated with a not yet described operative technique that consists in groove deepening and subsequent IPR repair through transosseous sutures, instead of peroneal tubercle resection as mostly advocated. Final follow up at 15 months showed complete recovery, with a Foot and Ankle Outcome Score of 100%
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